giovedì 31 gennaio 2013

Bolivia lo Stargate tra gli Dei e l'Uomo

28/12/2012: lo “Stargate” tra gli DEI e l’UOMO

bolivia stargate-3Centro congressi Galileo: Spazio Tesla ospita AKAKOR nella persona di Soraya Ayub, ricercatrice archeologa e speleologa brasiliana che nel convegno ha incontrato la città di Piacenza e non solo, perché vi erano spettatori provenienti anche da diverse altre città.
Durante la serata coordinata da Laura Groppi con il supporto multimediale dell’operatore Giancarlo Chiesa, la scienziata nell’intervista condotta da Alberto Negri presidente di Spazio Tesla, parla del mistero di AKAKOR a cui si ispira il nome dell’Associazione di cui Soraya fa parte.
Antichissime città perdute nel cuore delle foreste brasiliane custodiscono segreti legati alla discesa di esseri di altri mondi.”

La scoperta delle cronache di Akakor risale al 1972 quando il giornalista tedesco,  Kurl Brugger, approda in Amazzonia e grazie alla sua permanenza entra in contatto con queste antiche e segrete civiltà.  
                                   
Ufficialmente questa viene raccontata come leggenda, ma Soraya svela la sorprendente verità di aver personalmente incontrato ed essere tuttora in contatto con l’ultimo  Imperatore della sconosciuta tribù degli alleati eletti gli Ugha Mungulala,  un uomo che potremmo definire libero dal tempo: Tutanca Nara.
“Nel 13.000 a.C. brillanti navi dorate scesero nelle giungle lussureggianti del Sud America guidate da maestosi stranieri con la carnagione bianca, il volto contornato dalla barba, folta chioma nera con riflessi blu, sei dita alle mani e ai piedi.”
Il ricordo della loro discesa permane imperituro nella memoria dei nativi!
Soraya racconta come, tra il 2007 e il 2008, insieme al suo team ha esplorato i tunnel della piramide di Akapana, condotti rimasti segreti per millenni e documentati per la prima volta da Akakor. La dott.ssa spiega come non sia ancora chiaro l’uso a cui erano adibiti, come vi siano pareri discordanti tra gli archeologi sul perché gli ingegneri di Tiwanaku abbiano costruito molti cunicoli all’interno alla piramide.
E’ chiaramente percepibile dalle emozioni che attraversano le parole della ricercatrice quanto queste scoperte abbiano lasciato in lei una consapevolezza diversa ed una nuova visione della nostra umanità.
Soraya ci dice: Quando alzo gli occhi al cielo ed osservo gli aerei che ci sorvolano ora  mi viene spontaneo esclamare “quanto siamo primitivi!” scusandosi con il pubblico afferma che le sembrano scatole di sardine.
Ma cosa significa questo Soraya? Chiedono dal pubblico, forse hai visto cose nelle città sotterranee che sono di un tecnologia (se così possiamo ancora definirla) superiore?bolivia stargate-6
E’ chiaro che ci sono dei vincoli posti dai governi dove le ricerche sono effettuate dichiara apertamente Soraya, quindi difficile svelare la verità, bisogna leggere tra le righe e certo è che lei ha visto cose che potrebbero cambiare la nostra visione umanitaria globale.
Ha raggiunto il tavolo degli esperti anche il biologo Giorgio Pattera referente scientifico  C.U.N (centro ufologico nazionale) il quale ha ricondotto l’attenzione allo “stargate” definendolo con un termine meno spettacolare ma più scientifico ovvero “ porta spazio temporale”, che sarebbe proprio quello che è presente al confine tra Bolivia e Brasile e che sicuramente ha permesso ai viaggiatori del Cosmo di approdare nelle terre che sono denominate AKAKOR.
Pattera sostiene che ve ne siano diverse di tali porte Spazio temporali, in Italia pare che una sia situata nel Gran Sasso.
Alberto Negri chiude l’intervista con una domanda alla quale Soraya ha risposto solo in modo non verbale con un sorriso: Ma allora gli Alieni li hai visti?.................
Noi di Spazio Tesla  crediamo nell’importanza del coinvolgimento del pubblico nella conduzione dei nostri eventi, ci basiamo sugli spunti e sulle riflessioni che giungono dalla platea per costruire insieme delle linee prospettiche perseguibili a fronte delle teorie enunciate.
Così è stato anche  il 28 dicembre dove svariati contributi interessanti sono emersi dagli
spettatori aprendo a nuove ipotesi e nuovi percorsi su cui concentrare le ricerche e le informazioni, Soraya è rimasta favorevolmente impressionata dall’autenticità dell’interesse e motivazione che l’incontro ha generato in tutti.
Anche questa volta abbiamo avuto la ri-prova che è sempre nell’ottica della co-creazione che risiede la massima virtuosità delle iniziative di carattere comunitario.
bolivia stargate-11 
Piacenza, 01 gennaio ’13                                                                Laura Groppi

Intanto se ne Parla



Intanto se ne parla...
Quando ho saputo che il giornalista Flavio Vanetti del Corriere della Sera sarebbe apparso alla puntata di Domenica 20 Gennaio 2013 "Che Tempo che Fa" per presentare il suo nuovo libro "Turisti per Ufo" ho pensato - Vuoi vedere che la Litizzetto si trucca da "Aliena" e Fazio da Men in Black ?!

Vogliate perdonare l'amenità che ho espresso, ma è in linea con l'approccio di Fabio Fazio che ha affrontato il Tema ET con toni certamente rispettosi ma che lasciavano intravedere un che di sarcasmo controllato.
Abile ed altrettanto garbato Vanetti che da esperto comunicatore, ha ben saputo sostenere la parte, trattando sobriamente il tema dei Tour nei siti  Ufologici mondiali, inserendo anche passaggi "scottanti" come i Casi Medvedev e Zanfretta; e così cari lettori Intanto se ne parla... e tra il serio ed il faceto il tema Ufo è tornato sotto i riflettori.
Buon lavoro a Flavio Vanetti che assieme ai colleghi Sara Caffulli ed Ottavio Daviddi vi aspettano nelle librerie con il libro Turisti per Ufo.

Alberto Negri
Comunicato Stampa diramato dalla Presidenza del CUN Italia a firma del suo Presidente Vladimiro Bibolotti sul caso Medvedev e gli ET.

Spazio Tesla se ben ricordate, aveva anticipato in un precedente articolo la coraggiosa affermazione del Primo Ministro Russo in perfetta "sintonia" con il programma Disclusure Project, oggi riceviamo e ben volentieri pubblichiamo  l'interessante analisi del Centro Ufologico Nazionale Italiano.. Buona lettura
IL CASO MEDVEDEV 
 
In Russia, in un programma trasmesso nel 2012 dalla televisione russa RT (Russia Oggi), i giornalisti hanno 
espressamente invitato i cittadini a prepararsi ad un eventuale “primo contatto” con una civiltà aliena. 
 
La presentatrice, supportata da alcune videate esplicite, fino a poco tempo fa appannaggio solo di siti 
alternativi, ha detto, con tono insieme enfatico e familiare: "Gli scienziati avvertono, prepariamoci al contatto 
con gli alieni. Non siamo soli nell.universo e un incontro sta per avvenire". Bisogna dire, comunque, che 
negli ultimi anni, i media hanno cambiato notevolmente il loro approccio alla questione extraterrestre e 
hanno cominciato ad accettare l'ipotesi sull'esistenza di altre specie senzienti, oltre alla nostra. 
 
Questo cambiamento ha indotto molti a chiedersi se questo nuovo atteggiamento non faccia parte di un piano 
graduale per rivelare, finalmente, la prova dell'esistenza aliena alla popolazione mondiale oppure, più 
semplicemente, il passaggio logico che sta avvenendo nella nostra società, cioè l'onesto riconoscimento di 
non essere l'unica specie intelligente che abita il cosmo. 
 
Ebbene, proprio in Russia questo è successo. E il protagonista della vicenda è stato poco dopo il Primo 
Ministro (e già Presidente) della Federazione Russa, Dmitri Analolievich Medvedev, che sempre nel 2012, in 
un “fuori onda” dopo un.intervista TV con la giornalista Maximovskaja, ha tranquillamente ammesso la 
realtà e la presenza di esseri alieni sulla Terra. E i media si sono inevitabilmente scatenati. 
 
Ma siamo sicuri, ci si è chiesti, che fosse convinto di parlare senza essere registrato? Noi azzardiamo la tesi 
che lo sapesse e che l.abbia fatto apposta, scegliendo una via di mezzo tra silenzio e affermazione pubblica. 
Una tesi molto gettonata. Ovvero: il fatto che i Governi sanno benissimo degli alieni, salvo tacere per ragioni 
di opportunismo e di ordine pubblico. In sintesi, Medvedev ha dichiarato: “Gli extraterrestri sono già tra di 
noi da un bel po.. Non posso dirvi quanti sono, ma sono tanti. Non possiamo ammetterlo per non scatenare il 
panico, però se guardate un documentario come „Gli Uomini in Nero., ecco, la realtà è proprio quella”. Il file 
segreto sugli alieni sarebbe poi presente nelle valigette top secret che contengono pure i codici per il lancio 
dei missili nucleari. Medvedev si è insomma fermato a metà del percorso, forse perché al di là della necessità 
di gestire la comunicazione e l.impatto sociale di un notizia del genere, da uomo politico è stato frenato da 
una banale riflessione: perché io, e non altri, devo ammettere una cosa del genere? 
 
Comunque sia, ecco la traduzione completa del fuorionda del premier Medvedev durante l.intervista al 
telegiornale “Nedelja” (Settimana). 
 
INTERVISTATRICE: “C.è in giro l.opinione che su alcuni avvenimenti esistano dei “dossier” molto 
voluminosi con sopra scritto “SEGRETISSIMO”, che là siano racchiusi tutti i segreti del mondo, e che Voi 
sappiate assolutamente tutto. Per esempio, se sono o no venuti sulla Terra degli extraterrestri, i cosiddetti 
“omini verdi”. 
 
MEDVEDEV: “Dunque, le dico questo per la prima e ultima volta. Insieme alla “valigetta con i codici 
nucleari” , al presidente della Nazione (si intende la Russia, n.d.t.) viene portata una speciale cartella, su cui 
è scritto “SEGRETISSIMO”. Questa cartella è interamente dedicata agli extraterrestri che hanno visitato il 
nostro pianeta. Nello stesso tempo viene trasmessa una relazione assolutamente riservata dal reparto dei 
Servizi Segreti che si occupa della presenza degli extraterrestri sul territorio del nostro Paese. Queste due 
cartelle di documenti vengono consegnate assieme alla “valigetta nucleare”. A mandato terminato, tali 
cartelle vengono conseguentemente passate al nuovo presidente. Delle informazioni più precise su tale 
questione la potete avere guardando il noto documentario filmato “Gli Uomini in Nero”. Ce ne sono 
parecchie”. 
 
INTERVISTATRICE : “Quanti sono tra di noi gli extraterrestri?” 
 
MEDVEDEV: “Quanti siano tra di noi non posso dirlo, in quanto ciò potrebbe scatenare il panico”. 
 
Ovvio che le parole del Premier russo abbiano avuto una vasta eco sulla stampa e sui media internazionali, 
con le più varie interpretazioni. 
 
A questo punto pubblichiamo altresì la testimonianza del giornalista Mikhail Zygar, presente al fatto. Anzi, 
sarebbe stato lui a registrare il fuorionda con il proprio Ipad: la collega intervistatrice l.aveva avvertito che 
avrebbe posto quella domanda al di là della parte ufficiale della chiacchierata. 
 
ZYGAR: “Non ho voluto dare a nessuno il video registrato con l.Ipad, questo era un piccolo segreto tra me e 
la collega. Ma comunque posso dire con assoluta certezza che Dmitri Medvedev è in possesso di precise 
informazioni circa l.esistenza degli extraterrestri. Quello che dico è importante perché cambia radicalmente 
l.interpretazione e l.importanza di quanto è successo. Quando è stata formulata a Medvedev la domanda 
fatidica, il premier si è comportato in maniera “strana”, in tutti i sensi. Ha dato cioè la netta impressione che 
non stesse affatto scherzando. Durante il suo discorso sui files segreti dei presidenti circa la presenza degli 
extraterrestri sulla Terra, sul suo volto non abbiamo notato un solo movimento nella muscolatura facciale. E 
anche quando fuori quadro tutti hanno iniziato a sorridere, lui è rimasto impassibile. Un politico di tale rango 
mai e poi mai, nemmeno in una situazione informale, si sarebbe preso la libertà di affermare un qualcosa che 
non si può dire o un qualcosa che altri non devono sapere. In tale situazione lui non poteva immaginare che il 
colloquio con la Maksimovskaja sarebbe stato registrato e reso pubblico”. 
 
O invece forse se lo immaginava e ha magari proprio voluto sfruttare la situazione perché il tutto comunque 
filtrasse e mettesse così in qualche difficoltà gli USA, l.amico-nemico che sa bene tutto quanto c.è da sapere 
sugli UFO e tace. In fondo, dunque, potrebbe essersi trattato di un intelligente “ballon d.essai” rivolto a 
saggiare le reazioni di Washington da un lato e del pubblico dall.altro… 
 
Sì, perché Mosca non sa molto meno di Washington al riguardo. Ricordiamo il Patto russo-americano siglato 
da Gromyko e da Rogers nel 1971 che menzionava gli oggetti volanti non identificati rilevati dai radar in 
Artide su cui le due super-potenze dovevano vicendevolmente informarsi per prevenire il possibile 
scatenamento di una guerra nucleare per errore ritenendo questi ultimi missili nemici; il fatto che in Russia, 
sotto Gorbaciov, le autorità hanno pubblicamente confermato la realtà degli UFO durante la “Grande 
Ondata” sovietica del 1989; e come nel 1994, neanche due anni dopo il collasso dell.URSS, sia emerso il 
corposo dossier sugli UFO 1982-1990 del KGB che il CUN diffuse in Occidente dopo averlo trasmesso alle 
Autorità di Stato e di Governo italiane. 
 
Così, dopo il clima di “disclosure” che ha caratterizzato la Chiesa, l.Europa e l.America Latina, Mosca ha 
forse pensato che fosse l.ora di cominciare a mettere anch.essa le mani avanti seppur in modo soft, dicendo 
senza nulla dire ufficialmente. Almeno per il momento. 
 
Naturalmente al “caso Medvedev” è stata messa la sordina dall.insipienza di certi operatori 
dell.informazione, che hanno confuso il film americano “Men In Black” con l.analogo titolo (da loro 
assolutamente ignorato) di un documentario russo di successo teletrasmesso per la serie “Territori Segreti” e 
dal titolo “Il mistero degli Uomini in Nero”, al quale il premier russo si riferiva espressamente. Un resoconto 
di tipo giornalistico sulla realtà degli UFO e degli alieni che nulla aveva a che fare con la pellicola 
hollywoodiana. E. inoltre significativo che Medvedev, in seguito, abbia dichiarato: “Io credo a Babbo Gelo. 
Ma non troppo. Comunque, sapete, io non sono neanche uno di quelli che riesce a dire ai bambini che Babbo 
Gelo non esiste…”. Solo una battuta, verrebbe da pensare. Certo. Soltanto che potrebbe essere una battuta 
molto pesante seppur criptica, e direttamente rivolta agli USA. Perché se è vero che i media e il pubblico 
nella loro generale insipienza non potrebbero che considerarla tale, le alte sfere della CIA sono perfettamente 
in grado, invece, di dargli un ben altro significato. Infatti è noto che in taluni casi di avvistamento di oggetti 
volanti non identificati nello spazio da parte di astronauti USA questi ultimi abbiano fatto uso, nel 
concordato dialogo in codice col controllo missione di Houston, del termine “Santa Claus” (ovvero Babbo 
Natale) per riferirsi proprio alla presenza degli UFO in prossimità dei loro veicoli spaziali. E “Santa Claus” è 
né più né meno che il “Babbo Gelo” dei russi. Un messaggio in codice a Washington per manifestare 
l.intendimento di Mosca di essere orientata anch.essa verso una politica di “disclosure” al riguardo? 
 
A questo punto nulla può certo escluderlo. 
 
 
 
 Vladimiro Bibolotti 
 
 Presidente Centro Ufologico Nazionale