lunedì 23 maggio 2016

Paura Colseterolo


Durante i miei servizi di Soccorso Sanitario come volontario in ambulanza dal 1991, mi è capitato in parecchie occasioni di domandare ai pazienti se soffrissero di Ipertensione e quant'era il valore del Colesterolo riscontrato nelle analisi ematiche; questo tipo di domanda, rientra nella fase di anamnesi, e viene applicata da protocollo durante le fasi di soccorso extra ospedaliero, al fine di informare il 118 ed il "triage" del Reparto di Pronto Soccorso, è il primo step della compilazione della Scheda Sanitaria, che seguirà passo passo il paziente dal momento dell'arrivo dell'Ambulanza fino alla dimissione dal Reparto Ospedaliero.

Non essendo ne Medico e ne Infermiere ma solo un Volontario del Soccorso, mi sono accorto che raramente vi è correlazione tra valori limite di Colesterolo - Ipertensione Arteriosa e stili di vita "border line"..si sa che per dimostrare i fatti occorrono i famosi DATI campione di ricerca sul campo, pertanto la mia disamina potrebbe essere solo una "sensazione", ma d'altro canto, si sa che talvolta i famosi DATI vengono "manomessi" ad hoc.
A corroborare questa "scorrettezza", mi ricordo di un dialogo tra due Cattedratici Sanitari in mia presenza durante una cena in un noto club Filantropico internazionale, oggetto della chiacchierata tra i due Medici erano proprio alcuni VALORI limite riscontrabili nelle analisi del sangue, valutati a loro parere come "specchietti per le allodole".
Al tavolo, il discorso era emerso dato che eravamo ad una cena benefica e si discorreva sul menù (tra l'altro ottimo), le parole tra i due sanitari recitavano: G.... hai visto che hanno di nuovo abbassato il limite del Colesterolo ?..... Ma dai R.... lo sai che è tutta una bufala... lo sai che "lo fanno" per vendere...
Se le allodole sono i pazienti, allora chi posiziona gli "specchietti" ?

Alberto Negri






Colesterolo - il Terrore indotto dalle lobbies Farmaceutiche



La denuncia dello scienziato Silvio Garattini
Le lobbies delle case farmaceutiche inducono terrore nei consumatori per aumentare i propri ricavi. È quanto denunciato da Silvio Garattini, fondatore dell’istituto di ricerca Mario Negri in merito all’allarmismo fatto sul colesterolo: “C’è una seconda strategia, che anche quella vira ad aumentare i consumi, ed è quella di giocare su quelli che si considerano i livelli di normalità. Il problema riguarda il colesterolo: una volta la colesterolomia normale era considerata 240, poi è diventata 220, poi è diventata 200 e adesso, si dice, bisogna avere il colesterolo più basso possibile“. Lo scienziato ha spiegato che l’ipercolesterolomia è diventata “una delle principali paure per la salute di milioni di persone, le quali, spaventate dal rischio di infarto si sono riversate in farmacia, facendo diventare il Lipitor, con vendite per 10 miliardi di dollari l’anno, il farmaco con obbligo di ricetta medica più venduto di tutti i tempi“.
Colesterolo: le strategie per allargare il mercato dei farmaci
Ma i consumatori non vengono informati adeguatamente, infatti il colesterolo alto c’entra molto poco con il rischio di infarto. “Recentemente sono stati pubblicati due studi che indicano che questi farmaci possono abbassare il livello di colesterolo, ma non riducono il rischio di problemi cardiaci. È questo è incredibile se pensiamo che sono stati spesi centinaia di migliaia di dollari in pubblicità per indurre la gente a pensare che questo era il farmaco giusto per chi era a rischio di infarto“, ha spiegato un esperto alle telecamere Rai.
Se ti sta a cuore il tuo cuore fallo proteggere dal tuo medico contro i rischi di infarto, chiedigli il Lipitor“, si può sentire nello spot del Lipitor. E questo non è l’unico stratagemma utilizzato dalle lobbies farmaceutiche, infatti “la strategia per allargare il mercato dei farmaci non è solo quella di rivolgersi alle persone con rischi cardiaci, ma anche di considerare a rischio le persone semplicemente con colesterolo alto“. Negli anni ’90, secondo le direttive degli istituti nazionali per la salute, 13 milioni di americani avrebbero avuto bisogno di curarsi con le statine per abbassare il colesterolo. Nel 2001 una commissione di esperti ha riformulato queste direttive facendo salire il numero a 30 milioni. Nel 2004, spiega il servizio di Rai Tre, un’altro comitato di esperti ha aggiornato ancora le direttive: oggi sono 40 i milioni di americani che avrebbero bisogno di curarsi per abbassare ilcolesterolo: “Ci sono disturbi che vengono veramente commercializzati, dei quali fino a poco tempo fa nessuno aveva mai sentito parlare. Per esempio il disturbo d’ansia sociale, prima avrebbe potuto essere definito ‘timidezza’, mentre oggi viene diagnosticato e ci sono farmaci specifici per combatterlo“, ha concluso l’esperto.